Se io fossi la regia…

Dietro le maschere si nascondono dolori che accompagnano gli esseri umani, dolori racchiusi in bolle di solitudini tra l’indifferenza e l’incomprensione del mondo. E così scendiamo le scale, con una leggerezza tale, senza che nessuno si accorga che i pezzi si perdono ad ogni passo, che per un po’ di liquido al ginocchio diventa arduo risalire, riprendersi le stoffe e rattoppare il tutto. Decidi un giorno che bisogna cambiare la serratura, consegni la chiave del cuore senza fare testamento, l’unica chiave, senza pensare che una volta regalata hai fatto un dono, impossibile da riprendere. È una questione di fiducia, di voler bene. Ti adagi al caldo, prepari da bere nell’unico posto sicuro. Prepari un letto caldo, una luce profumata e stai attenta che non si spenga.(Custodiscimi la luce, non addormentarti, mi spavento al buio), così riesci anche a parlare in questa stanza così bella, senza pensare a niente, stai bene, non ci sono limiti, confini, c’è una luce, riscalda, vibra nell’aria. Abbiamo navigato così tanto, ci sentiamo tutti un po’ fenici, greci…approdiamo sulle rive non conoscendo il posto e come loro, ci arrendiamo alla realtà, quando senza conoscere e senza sapere se sarà per sempre, ci abbandoniamo al vero. La chiave è consegnata, puoi entrare ed uscire quando vuoi, difendimi da tutto e da tutti, puoi entrare ed uscire quando vuoi. Questa è una poesia, ma se fosse una storia con un finale da scrivere, tu staresti qui accanto a me e non andresti via, se io fossi la regia. 

Raffaella Rossi

C’è una speranza sparsa
dentro la luce attonita 
delle sei del mattino.
Non mi chiami più
forse non hai mai chiamato
e io smetto di esistere.

Se ascoltassi il mio freddo
mischiato al tuo
con i pochi cenci che mi restano addosso
sentiresti molto più freddo di me.

Ma la vita è questa ora?
Un caldo sintetico
dentro un freddo spietato
senza sapere il perché.

Raffaella Rossi © - inedito 2023 -